Srebrenica - il genocidio dimenticato
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La scorsa estate sono stato in Croazia e in Bosnia. Un viaggio molto poco organizzato, in cui ci siamo mossi fondamentalmente in autobus tagliando i due paesi a zig zag.
Prima del viaggio ho letto Maschere per un massacro di Paolo Rumiz che mi ha spalancato davanti ciò che successe in quegli anni in quella parte di Europa.
A Sarajevo abbiamo visitato la Galeriji 11/07/95, che ha come l’obiettivo quello di preservare il ricordo delle 8372 persone morte tragicamente nel genocidio di Srebrenica e i cimiteri in città, tra cui il cimitero di Kovači.
L’11 luglio 2025 saranno trent’anni da quel genocidio perpetrato dall’esercito serbo tra l’11 e il 17 luglio 1995. Questa storia è una storia che va conosciuta per la sua complessità, per la sua atrocità, per la nostra - di Europa - indifferenza e quindi complicità.
Questa mattina ho appreso che Roberta Biagiarelli e Paolo Rumiz hanno fatto un podcast e prima ancora di ascoltare la prima puntata per intero - l’unica al momento disponibile - eccomi a scrivere qui per diffondere il più possibile cosa fu Srebrenica.
Per provare a colmare un vuoto di conoscenza che ho, che in molti abbiamo su Srebrenica e per provare inutilmente a ridurre il senso di impotenza che ho, che in molti abbiamo, rispetto al genocidio in atto in Palestina da parte dell’esercito israeliano.
Questo è l’attacco di “Srebrenica - il genocidio dimenticato”, con la voce di Paolo Rumiz: “Tutti si ricordano dov'erano l'undici settembre 2001, quando sono cadute le Torri gemelle, ma pochissimi hanno presente dove erano quando è avvenuta la strage di Srebrenica che ha fatto il triplo dei morti di New York”.
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